Life-like
(Catalogo della mostra Life-like – Cinema e grafica, profezie e paradossi, Roma, 2009)
Parlare di comunicazione oggi è esercizio difficile. Forse anche pericoloso, tanti e tali sono i quotidiani sproloqui cui dobbiamo assistere spesso malvolentieri. Ogni giorno tutti mandano segnali e ne ricevono in dosi industriali: si comunica in ogni modo e maniera, alterando una sorta di cosmica babele che ci schiaffeggia al posto di lavoro, da una tribuna politica, con gli amici, mentre curiamo i nostri hobby e ci aggiriamo ondivaghi in un’epoca (la nostra) di assoluta transizione e che, dopo aver lasciato consuetudini secolari, ci catapulta in un’orbita ancora poco chiara. Tranne che nella velocità: i cambiamenti sono sotto gli occhi di tutti ma gli strumenti che li hanno prodotti sono in drastica evoluzione. I mutamenti diventano mutazioni e netta è la sensazione di attraversare svolte epocali dove esperienze, illusioni e conoscenze riassumono una vita. È qui allora che Carla Cacianti e Gualtiero Tonna vincono la loro scommessa entrando in un ambito intrigante ma pieno di insidie: lo fanno in punta di piedi e nella maniera più logica, suggerendo “pezzi di cinema“. Arte evocativa per eccellenza che attraverso “frame”, frammenti appunto, riconduce il mezzo al fine. Le immagini sono allora simboli di un sistema in trasformazione: Truman Show e Blade Runner come stridenti metafore di una società in evoluzione (!). Apologie di scenari allora paradossali ma terribilmente anticipatori. Il reality show, finzione che diventa realtà o realtà che sbiadisce in finzione: la vita che viviamo è vita vera o solo pallidamente verosimile? Le risposte sono immerse nel percorso strettissimo e infido delle scivolose banalità contemporanee, e qui i nostri autori riescono nel loro piccolo miracolo: facendo “parlare” il cinema non inventano nulla ma, riordinando il cassetto della memoria, restituiscono potenza, dignità e qualità a concetti che altrimenti rischieremmo di perdere. Ora e domani.
Pino Vastarella, 2009