Da-mater/Terramadre

(Catalogo delle mostra “Rito, costume, paradosso”, Milano 2013)

 

In Da-mater/Terramadre Carla Cacianti rintraccia i segni di un epos femminile. È il mito della fertilità, del grano e del pane. Una cosmogonia. Quella della Grande Madre, della Madre Terra, di Demetra-Kore. Tempi lontani narrano il ritmo ciclico nel respiro della natura. Come il mito, il grano/pane è sacro – ieròs –, viene prima della storia, misterioso è il suo ciclo naturale di trasformazione. Ecco Demetra ierofante, la dea che mostra – phaìno –  il sacro. Generosa, fiera, potente e terribile dea delle splendide messi. Appare nelle figure, nude o velate, tra verdi germogli o spighe mature, sulla terra riarsa o nel gelo silenzioso. La grande madre si erge nella rappresentazione e dalle profondità del tempo mostra un mondo dove l'umanità sempre cerca se stessa, tenacemente e amorevolmente, tra messi e spighe, pane e misteri, perdite e ritrovamenti, aridità e germinazione, crisi e trasformazioni.

 

 

Il grano e il pane
(dal testo di presentazione del progetto, 2014)


La ricerca artistica più recente di Carla Cacianti si misura con tematiche che rappresentano la natura misteriosa, potente, essenziale o effimera ma non mutata, di forze, elementi, fenomeni, cose, icone, narrazioni e miti che sono alla radice delle vicende umane di oggi e di sempre. In questa ricerca, il ciclo sul pane e sul grano (Da-mater–Terramadre) rappresenta il tentativo di ascoltare e comprendere quello che ci dice il mistero della natura madre di tutto – fecondità, generazione, trasformazione – e quello che ci suggeriscono i segni di una narrazione mitica che ci riporta agli eventi generativi che stanno prima della storia e segnano il cammino dell'umanità fin dalla sua infanzia.


Gualtiero Tonna